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lunedì 11 luglio 2011

L'incontro

Chi è approdato allo yoga se non passando per la lettura del libro: "Autobiografia di uno yogi"
di Paramahansa Yogananda?
Un resoconto appassionato ed appassionante delle avventure di una grande anima nei luoghi magici ed incantati dello spirito.
Ma cosa in particolar modo ci ha attratto?
Perchè ne siamo rimasti così affasciati?
Semplice.
Per me, nel mio caso, questo libro è stato come un raggio di sole filtrato nella penobra malsana di un' adolescenza tutta tesa alla ricerca del "Vero Amore".
Ricordo che nel periodo in cui lo leggevo, completando circa un capito a sera, questo libro rimaneva sul comodino e la foto di Guruji era lì sempre presente e spesso il suo sguardo penentrante e consapevole non mancava di turbarmi in profondita', era come se in ogni momento mi chiedesse: "Tu chi sei veramente?"
Tuttavia, una volta completata la lettura che cosa mi è rimasto dentro?
Qual è la sintesi di tutte quelle storie strane ed incredibili?
LA SPERANZA.
In fondo solo questo e credo che un po' a tutti ha fatto lo stesso effetto:
sapere che esiste una speranza.
E questa speranza si concretizza con un incontro.
L'incontro per eccellenza.
Per antonomasia.
L'incontro con LUI.
LUI, il nostro guru personale, il nostro maestro, colui che ci permette di camminare con le nostre gambe ma di rimetterci in riga non appena usciamo fuori dalla traiettoria, non appena la vita in questo universo materiale si fa veramente troppo pesante per noi.
LUI, l'Essere che ci prende in braccio in quei momenti e ci fa attraversare le difficoltà facendoci credere di essere riusciti da soli nell'impresa.
E' Arjuna a sceglierei Khrisna piuttosto che il suo esercito o viceversa?
E' Dante a scegliere Virgilio per attraversare il teatrino dei "mondi ulteriori" o viceversa?
E' un incontro, contingente ed ineluttabile ma mosso solo dal profondo desiderio del "Vero Amore".

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